giovedì 28 maggio 2015

Romanzi - L'abbazia di Northanger


Titolo: Romanzi - L'abbazia di Northanger
Titolo originale: Northanger Abbey
Autore: Jane Austen
Traduzione: Linda Gaia
Casa editrice: BUR
Anno di pubblicazione: 2010 
Genere: romanzo di costume/parodistico

"Non è mai stato il preferito di nessuno" Malcolm Skey


L'abbazia di Northanger è con molta probabilità il romanzo meno conosciuto e più incompreso di Jane Austen, caratteristiche, queste, che ne decretano un certo insuccesso rispetto agli altri. Esso fu terminato nel 1803, ma fu pubblicato dall'editore John Murray solo dopo la morte dell'autrice, insieme a Pesuasione.

L'abbazia di Northanger è fondamentalmente una sottile parodia del romanzo sentimentale e del romanzo gotico (in particolare viene citato il famosissimo dell'epoca I misteri di Udolpho di Ann Radcliffe) che viene mescolata al romanzo di formazione ed ai temi cari alla Austen.


La protagonista, Catherine, non ha nulla in comune con le altre eroine austeniane, che sono personaggi forti. Anzi, ella è un'anti eroina che, quando viene elevata a tale grado in certe situazioni, fa scattare la parodia del romanzo sentimentale. Il suo personaggio è ingenuo, quasi infantile, e presenta una certa semplicità, che la porta molto spesso a fare delle figure non proprio edificanti. 
E' proprio il suo cambiamento, da giovane inesperta a donna pronta al matrimonio, e da ragazzina ingenua a donna capace di riconoscere i veri amici da quelli falsi, che ha dato al libro l'appellativo di romanzo di formazione, anche se ritengo questa definizione un po' forzata. Più azzeccata, invece, la parodia del romanzo gotico, che si manifesta per la maggior parte attraverso le azioni di Catherine una volta arrivata all'abbazia dei Tilney, dove scambia l'immaginazione con la realtà. Essendo un'avida divoratrice di libri gotici, infatti, Catherine sogna una vita avventurosa e piena di mistero (infatti arriva ad immaginare un delitto), cosa che condizionerà le sue scelte all'interno della grande casa, provocandole paure e curiosità infondate. E' proprio attraverso queste sue azioni che vengono presi in giro i cliché principali del romanzo gotico.


Gli uomini del romanzo rappresentano due eccessi agli antipodi, uno, Mr Tilney, è un pastore colto e gentile che si accorge della protagonista, ma solo che dopo che questa gli ha già accordato i suoi favori e l'altro, Mr Thorpe, è un orrendo opportunista disposto a tutto pur di raggiungere i suoi scopi. Il curato si farà condizionare dalle bugie di quest'ultimo sulla protagonista, e sarà pronto a giudicarla, mostrando una mancanza di forza d'animo. Tuttavia Mr Tilney rappresenta il pensiero dell'autrice sui romanzi gotici. Egli, infatti, afferma di essere un avido lettore, ma di non lasciarsi mai trasportare o condizionare dalle proprie letture, bilanciando in parte anche ciò che accade alla protagonista.


Anche per quanto riguarda i personaggi secondari, non abbiamo una vasta scelta di caratteri complessi o con qualche peculiarità come quelli della signora Bennet o di Sir Walter Elliot. In generale ci vengono presentati personaggi secondari che, in ogni tipo di situazione, pensano solo al proprio tornaconto come il generale Tilney, Isabella e John Thorpe. Eleanor, invece, ricalca un po' la figura di Georgiana in Orgoglio e pregiudizio, ma la sua immobilità non la fa di certo apparire come un personaggio vincente.


Nonostante lo stile sia quello proprio della Austen, ho trovato delle scene molto lente, piene di descrizioni alquanto noiose e che ero desiderosa lasciassero persto il posto alle vicende del romanzo. 
Molto accurate sono però le scene che descrivono il piccolo universo di Bath, fatto di balli, sale da te, passeggiate e pump room, cosa che salva l'opera fatta da una trama poco avvincente.

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